Cos’è e quando fare il revamping del fotovoltaico

Secondo il GSE la metà degli impianti fotovoltaici a Roma ha componenti di bassa qualità o è stato progettato male. Il dato allarmante non deve preoccupare: è possibile dare una nuova vita al fotovoltaico con il revamping. Il termine è usato per indicare l’insieme di interventi per migliorare e ripristinare le prestazioni di un impianto danneggiato. Se hai il fotovoltaico continua a leggere per scoprire quando conviene fare un intervento di revamping.

Il fotovoltaico, come tutti gli impianti elettrici, è soggetto nel tempo a problemi per usura. Il classico intervento di revamping comprende la sostituzione dei componenti danneggiati come moduli e inverter. I pannelli solari sono molto resistenti, tanto da essere garantiti 10 anni, ma possono subire danni. Ad esempio, un evento atmosferico eccezionale come una forte grandinata può rompere il vetro dei pannelli. La sostituzione dei moduli fotovoltaici rientra in un intervento di revamping. Avere anche solo un pannello fuori uso abbassa la producibilità dell’impianto e di conseguenza il risparmio economico. Sostituire un modulo fotovoltaico rotto è un’operazione semplice ma deve rispettare le regole date dal GSE. Il nuovo modulo deve avere le caratteristiche tecniche definite dal 5° Conto Energia e la sostituzione deve essere comunicata al GSE. L’inverter è un altro componente soggetto a possibili rotture. Definito il cuore del fotovoltaico, la sua sostituzione deve avvenire in tempi brevi in quanto se non funziona il fotovoltaico non produce. La scelta del nuovo inverter deve essere fatta da un tecnico specializzato che valuterà le caratteristiche tecniche e che rispetti le norme CEI. Possono essere sostituiti anche i cavi, i quadri elettrici e le strutture.

Il revamping non viene effettuato solo in caso di anomalie e danni. Un impianto fotovoltaico può avere necessità di un intervento per migliorare la sua efficienza energetica. A volte sono cambiate le necessità energetiche degli utenti rispetto a quando è stato installato l’impianto. Se una famiglia diventa più numerosa, oppure utilizza un numero maggiore di dispositivi che consumano elettricità, può essere utile aumentare la potenza del fotovoltaico. In questo caso parliamo di repowering ma ci sono dei limiti: l’aumento non può essere superiore al 5% della potenza già installata per gli impianti fino a 20 kW e al 1% per quelli oltre i 20 kW. Utile è anche aggiungere al fotovoltaico esistente un pacco batterie per accumulo che conserva l’energia prodotta e non utilizzata durante il giorno e la mette a disposizione nelle ore notturne. Oggi il mercato offre molte soluzioni a prezzo accessibile per migliorare gli impianti poco performante. Sono un esempio gli ottimizzatori, dispositivi per ottimizzare la produzione energetica in caso di ombreggiamento.

Per maggiori informazioni sul revamping consiglio di leggere questo articolo sul sito be-next.it: https://www.be-next.it/fotovoltaico/fotovoltaico-quando-conviene-fare-revamping-e-repowering